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Channel: Commenti a: Ripartizione della volta – poesie di Daniele Bellomi
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Di: Daniele Bellomi

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Caro Massimo,

se i contenuti sono piatti, insipidi e dozzinali, ti pregherei di farmene una rassegna, in maniera tale che anche io possa capire dove vira la tua critica.
Ancora una volta, ti stai riferendo a testi che ormai hanno qualche anno: se volete parlare della “miseria della mia scrittura”, aggiornatevi rispetto alla miseria corrente e non alla miseria passata.
Anche in questo caso, non vi mostrate in grado di scendere minimamente nel dettaglio, abituati come siete a usare aggettivi atrofici e presuntuosi come “antitradizionale” che dimostrano la poca abitudine a parlare di poesia, e la poca abitudine a discutere di concetti che vadano minimamente oltre la superficie delle cose.

Del fatto che io non abbia nulla da dire, parliamone (e pure delle virgolette sul “poeta”, definizione che per sua natura piace poco a chiunque cerchi di scrivere qualcosa in epoche come queste), anche se sarei curioso di vedere la tenuta critica delle tue obiezioni, ma di immaturità no: non ha nessun senso paragonare l’accettazione delle critiche a una critica che, nel primo caso, non aveva alcun senso di esistere.

Per concludere, non parlare di “pochi amici” (come se facessi parte di qualche consorteria) e di “applausi” (come se fossi alla ricerca di una claque): non mi conosci e lo trovo insultante.
Se vuoi dissentire sulla scrittura, liberissimo: quello che manca, come al solito, è capire la vostra cognizione di causa, anche in merito alle cose che dite in termini personali.
Non solo insultate un lavoro per il quale non mostrate strumenti critici adeguati, ma andate a parlare di persone con cui non avete mai scambiato nemmeno due parole.
Questo, sì, è presuntuoso.


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